Eno Mucchiutti, nasce nella Trieste del 1919 con la passione della musica e non per la guerra, in cui si trova coinvolto tragicamente dopo essere stato arruolato: un destino che passa dal conservatorio di Torino dove studia canto e musica ai campi di lavoro dei lager tedeschi. Arrestato e deportato ottiene con la musica i privilegi di un trattamento più umano. Ma la crudeltà della guerra e dei lager non fa distinzioni. Dopo il tentativo di fuga ed un sospetto di appartenenza a movimenti partigiani, viene deportato e nel '44 inizia il suo calvario che lo porta in quattro differenti lager, luoghi dove si provano l'orrore e la crudeltà nazista. In condizioni di lavoro terribili, tutti i giorni con la morte a fianco e provato dalla schiavitu' nelle asfissianti gallerie delle cave di Mauthausen, ritrova la vita con la liberazione nel '45 e riprende con coraggio la sua grande passione per il canto e la musica, esibendosi successivamente accanto ai nomi più illustri della lirica, del calibro del grande Pavarotti e Maria Callas."Il cantante dei lager" raccontato da Marco Coslovich, (studioso di storia contemporanea) riporta alla ribalta, dopo anni di silenzio, la testimonianza della determinazione di un uomo che, nonostante le atrocità subite, vuole fortemente la vita e con la sua voce trasmette il silenzio di coloro che non sono più tornati e che hanno lasciato le speranze di vita nelle fredde lande tra dolore e violenza. Una figura generosa, senza ideologie politiche, vittima solo di scelte politiche inquietanti e razziste.