Collana: Frecce
Il racconto di Gualtiero Bertelli attraversa sessantÕanni di storia italiana, tra musica e politica, memoria del territorio e impegno artistico e civile Un libro con i piedi a Venezia e lo sguardo aperto verso la contemporaneit Bertelli usa la parola veneziana con la musicalit corale di una commedia goldoniana.
ÇMtite in testa che la fisarmonica ti ga da impararla, parch chi che sa un strumento no mor de fame. Mal che la vada, un posto al ponte de lÕAccademia ti podar sempre trovarlo!È. Cos, con grande saggezza popolare, Enrico Bertelli, operaio allÕArsenale di Venezia, si raccomandava al figlio, il piccolo Gualtiero, che imbracciava a mala pena una fisarmonica pi grande di lui. Da quella Venezia del primo dopoguerra, Gualtiero Bertelli, cantautore veneziano, andato molto pi in l del Çponte dellÕAccademiaÈ. E non solo grazie alla fisarmonica, e alla musica. Dagli anni Sessanta protagonista della stagione del Nuovo Canzoniere Italiano, Bertelli nel 1964 ha fondato il Canzoniere Popolare Veneto, punto di avvio di una lunga carriera musicale che ha in Venezia Ð la sua storia, il suo immaginario, la sua vita quotidiana Ð il centro propulsore di ispirazione. Con la freschezza e lÕacutezza dellÕoralit della lingua veneziana, Bertelli racconta di s e delle molte stagioni della sua vita: quella dellÕinfanzia alla Giudecca, romanzesco microcosmo popolare; quella degli incontri di amicizia e di lavoro con Luigi Nono, Mario Isnenghi, Giuliano Scabia, Gianni Bosio, Roberto Leydi, Giovanna Marin, Ivan Della Mea; quella degli anni del lavoro come maestro elementare e come amministratore locale a Mira; fino alla pi recente stagione che lo ha riportato a calcare il palcoscenico nella forma del teatro-canzone.
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