Collana: Scritture
L’autrice ha costruito il romanzo partendo da testimonianze dirette degli stessi protagonisti delle dolorose vicende di quell’epoca, modificandone l’identità per evidenti motivi di opportunità. Mentina, una sguattera senza identità, viene violentata da uno stupro di gruppo in una masseria della campagna ciociara. Della violenza viene accusato Michele, il garzone stolto della masseria. Scacciati dal padrone, Mentina e Michele intraprendono nell’autunno del 1943 un’odissea che li porterà, come una sconquassata barca senza timone, ad attraversare la bufera della guerra che infuria nei dintorni dell’abbazia di Montecassino, dove da mesi si è assestato il fronte che oppone i tedeschi alle armate degli alleati che risalgono la penisola. Attraverso le dolorose peripezie dei due protagonisti, il romanzo di Marisa Errico Catone dipinge un’umanità stravolta dalla violenza e dalla miseria della guerra: le ingiurie, la fame, il freddo, piccole storie di vite vulnerate, le disgrazie che si accaniscono sempre sui più disgraziati, elementari gesti di solidarietà, la felicità dei poveri come breve sospensione delle sofferenze, la bestialità degli uomini contro altri uomini e soprattutto degli uomini contro le donne.
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